
Chiesa di sant’Agata alla Fornace
La chiesa di Sant’Agata alla Fornace, risalente al 1098, è stata, secondo la tradizione, il luogo in cui Sant’Agata fu costretta a rotolare nuda su carboni ardenti.
Chiesa di Sant’Agata al carcere
La chiesa è stata edificata probabilmente agli inizi del 1500 sul luogo di un edificio di culto distrutto dal terremoto del 1693.
Dopo il terremoto del 1693 che causò la distruzione dell’antica chiesa di San Biagio, il vescovo Andrea Riggio decise di incorporarla alla chiesa alla Fornace. San Biagio in Sant’Agata alla Fornace funzionò come cattedrale durante i lavori di ricostruzione del Duomo. Nel 1711 fu denominata dal vescovo ‘’Maria Santissima dei 7 dolori’’.
L’interno è a navata unica, conserva tele settecentesche e presenta eleganti altari in marmo di diversi colori. La fornace è collocata nella cappella che si apre a destra della navata.

Chiesa di sant'Agata alla fornace - Piazza Stesicoro, Catania
Sopra la finestrella del carcere vi è un bassorilievo raffigurante l’apostolo Pietro che apparve alla santa.
All’interno troviamo la tavola di Bernardino Niger raffigurante Sant’Agata condotta al martirio.
All’interno vi è il carcere in cui, secondo la tradizione, sant’Agata fu rinchiusa e dove San Pietro si recò per farle visita e sanarle il seno straziato dalle torture.
Poiché troppo piccolo per accogliere i pellegrini, l’edificio, ormai riconosciuto ‘’santuario’’ agatino, fu ingrandito verso est. Fu poi ampliato ulteriormente nel 1760 circa.
Il portale in marmo in stile romanico venne trasportato dal Duomo all’ingresso del municipio nel 1693 e, poi, nel 1762, sulla facciata di questa chiesa.
Chiesa di sant'Agata al carcere - Piazza Santo Carcere, Catania
Nel 1091 circa, Ruggero I d’Altavilla vi fondò il monastero di Sant’Agata con l’annessa chiesa abaziale.
In età normanna sorse qui la prima cattedrale di Catania.
Nel 1094 il Gran Conte edificò la nuova sede vescovile nell’attuale piazza del Duomo. Dunque, per essere distinta dalla nuova cattedrale, fu denominata la ‘’Vetere’’.
Dopo essere stata distrutta dal terremoto fu ricostruita nel 1823. È collegata al Santo Carcere dal lato destro.
Chiesa di Sant'Agata la Vetere - Catania
Chiesa di Sant’Agata la Vetere
Fu la prima chiesa ad essere eretta sul luogo dove Sant’Agata subì il martirio. Dopo essere stata distrutta dal terremoto fu ricostruita nel 1823. È collegata al Santo Carcere dal lato destro.
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La Cattedrale
La Cattedrale si affaccia maestosa su piazza Duomo, una delle più importanti piazze tardo barocche che contraddistinguono il nuovo assetto urbanistico settecentesco . Durante i lavori di restauro dal 1795 al 1804 la chiesa di San Francesco Borgia ricoprì le funzioni di cattedrale.
La prima edificazione risale al periodo che va dal 1086 al 1094 e venne realizzata sulle rovine delle Terme Achilliane e di un tempio pagano risalente ai Romani, su iniziativa del conte Ruggero, che fece venire apposta dalla Calabria (Sant'Eufemia) l'abate benedettino Ansgerio, il quale venne nominato vescovo della ricostituita diocesi della città proprio dal sovrano normanno, facendo acquisire all'edificio tutte le caratteristiche di ecclesia munita (cioè fortificata). La ricostruzione, seguita al disastroso terremoto del 1693 che colpì il Val di Noto e che la distrusse quasi completamente lasciando in piedi solo la parte absidale e la facciata a seguito del crollo della torre campanaria, fu opera dell'architetto Girolamo Palazzotto, il quale si occupò principalmente dell'interno, mentre Giovanni Battista Vaccarini disegnò e seguì i lavori della facciata con interventi e modifiche protrattisi dal 1734 al 1761; lo stesso architetto fece anche un progetto per la cupola, mai realizzato.

Facciata del Duomo di Catania

Interno del Duomo di Catania
I lavori per la costruzione dell'edificio durano fino alla fine del XVIII secolo e continuarono anche dopo la riapertura al culto della cattedrale ma solo nel 1857 fu completato il campanile.

Abside della cattedrale di Catania

Foto panoramiche di Piazza Duomo, Catania

Il sacello di Sant'Agata
Il restauro del sacello di Sant'Agata iniziato il 7 aprile 2010 e terminato a dicembre dello stesso anno ha restituito l'antico splendore al luogo che da secoli custodisce le reliquie della Martire di Catania e ha portato alla luce la figura di San Pietro e la scritta “Ego sum apostolus X” (“Io sono -Pietro- apostolo-di Cristo-), precedentemente nascoste dal fastigio della porta argentea dell’armadio attribuita a Francesco e Antonio Martinez che sostituì nel 1723 la porta lignea del XVII secolo. Il programma iconografico del sacello, nonostante la varietà dei temi delle pitture, trova la sua unità nella decorazione della “volticciola” a botte che è caratterizzata da tre scomparti e da altrettanti medaglioni. L’ultimo di questi medaglioni mostra un monogramma formato dalle lettere “Am” riferito a Maria Madre di Dio e Sant’Agata.
Sono tante le leggende alimentate dalla tradizione popolare che hanno accompagnato nei secoli l’esistenza della “cammaredda”, nome con cui i catanesi si riferiscono al sacello. Quest’ultimo è infatti inaccessibile a molti poichè sono autorizzati a tenere le chiavi solo il Parroco della Cattedrale, il Cerimoniere e il Sindaco di Catania ed è possibile vederlo soltanto nei giorni delle festività.

Ingresso della "cameretta" di Sant'Agata